I
o personalmente
compilavo dei quadernini di parole: dividevo la pagina a metà con un righino e nella colonna di sinistra inserivo il termine nella lingua straniera e nella colonna di destra il traducente in italiano, la mia lingua madre (oppure viceversa). In questo modo avevo mini liste di parole inerenti allo stesso argomento: un
mini contesto che mi aiutava a ricordarle.
Personalmente
ho sempre trovato inutili le liste sulle rubriche in ordine alfabetico perché poi nel momento in cui si vanno a rivedere le parole il contesto si è perso, le parole sono arbitrariamente riunite soltanto in base alla loro lettera iniziale e per di più si conoscono sempre bene le parole delle prime lettere dell’alfabeto e mai quelle che iniziano ad esempio con la W (numerosissime in inglese invece!) perché quando si studiano si riparte sempre dall’inizio! Dobbiamo anche memorizzare parole che abbiano importanza per noi e siano rilevanti per noi perché questo ci aiuterà a memorizzarle.
Dopo aver scritto le parole sul quaderno bisognerà studiarle con costanza, coprendo una colonna e ripetendo a voce alta le parole.
Il quadernino è pratico, sempre a portata di mano e facilmente consultabile anche se non si è in casa.
Inoltre il fatto di raccogliere tutte le parole nuove aiuta dal punto di vista “psicologico” perché sappiamo che quella determinata parola che ora abbiamo sulla punta della lingua è recensita nel quadernino e possiamo essere certi che sfogliandolo attentamente la ritroveremo.
L’unica pecca del quaderno è che le parole sono sempre nello stesso ordine e anche quando si rivedono ci si ricorda bene o male quale parola seguirà quella che stiamo dicendo a voce alta (un po’ come quando ascoltando un CD sappiamo quale canzone seguirà quella che sta finendo). Un metodo altrettanto valido e di cui ho vantato i meriti in un altro articolo è quello delle
flashcards: in questo caso l’ordine delle parole è sempre casuale!